Ci ispiriamo agli approcci eclettici.
La cornice è antica, è la relazione maieutica socratica: l’arte della levatrice applicata al “parto” delle idee umane. 

L’idea di fondo è che le persone non sono vasi da riempire bensì pozzi da cui attingere.
Sono ricche di risorse che spesso loro stesse non sanno di avere, quindi non sanno come metterle a frutto per sé e per gli altri.

Le esperienze che proponiamo si fondano sulla convinzione che i sistemi complessi si trasformano più rapidamente e in modo più fluido all’interno di un ambiente sicuro (il campo), caratterizzato da:

• accoglienza non giudicante di tutto ciò che si manifesta nell’orizzonte dell’esperienza umana
• presenza attenta e umile
• relazione di alleanza indirizzata a promuovere la creazione di un ’noi’
• fiducia nelle possibilità della trasformazione
• costruttività

Sono esperienze educative, nel senso di ex-duco, porto fuori.
Fanno bene a qualsiasi gruppo umano.

Sì, fanno bene anche al business 

C’è chi pensava il contrario, tanti hanno creduto che un’azienda fosse più redditizia inibendo queste protezioni: davanti agli stress della digitalizzazione e dei mercati aperti hanno cercato di essere più rigidi, gerarchici, automatici, ripetitivi, annichilenti coi sottoposti, senza trovare tempo per pensare. Per competere con gli asiatici usando la stessa loro logica.
Il contrario della generatività è la sterilità: tutti quei capannoni vuoti vi raccontano com’è andata.